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I social al tempo del Covid19

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Le dinamiche iniziali sul Coronavirus ci hanno lasciato tutti spiazzati – professionisti e imprenditori in primis.
Posso uscire? Se ho un cane posso uscire? Se devo andare a far la spesa, ma non include generi di prima necessità, posso uscire? Mi posso spostare di comune in comune? La mia attività posso continuarla?
Poi le cose si sono chiarite: dobbiamo restare chiusi. Chiuso ciò che è chiudibile, tutti a casa, serrande abbassate, e ci si rivede quando passerà. Giusto?
…no. È un’approssimazione di ciò che accade, questa chiusura, ma un’approssimazione inesatta; e quest’inesattezza può segnare la differenza tra voi e il mondo. Non sto parlando di telelavoro. Non è giusto, perché questo è esattamente il momento migliore perché la vostra attività, nella pausa, faccia il salto di qualità che merita – anche e soprattutto attraverso i social. Chi siete? Cosa fate? Qual è il motivo reale per cui avete fatto della vostra professione uno stile di vita?

I social, in questo momento, rispecchiano questa immagine. Prima era tutta promozione di ciò che facevate; ora, di chi siete – e questo ha in sé un’immane differenza. Può finalmente emergere il motivo per cui siete qui, non offuscato dalle iniziative che avete messo in campo nel tempo, coordinate o meno, per tirar su fatturato.

Innumerevoli attività, dopo le prime settimane di spaesamento, hanno saputo rispondere all’esigenza di reagire creando una rete compatta. Chi si è convertito dalla produzione di profumi a quella di disinfettanti; chi, come casa di produzione, ha deciso di distribuire gratuitamente i propri film in streaming; chi ha messo in conto, in generale, una piccola perdita momentanea in funzione di un guadagno della collettività.

Ognuna di queste attività ha approfittato dei social per lanciare il messaggio “Ci siamo, perché ci rispecchia”. Questo, forse, può essere il segnale che vi vogliamo lanciare oggi. Una collettività morta uccide la vostra attività; una collettività viva può ricreare la concorrenza, il dinamismo, la velocità di moneta, e questo promuove possibilità di ricchezza non appena il mercato tornerà a muoversi.
Mille volte abbiamo sentito dire della responsabilità sociale d’impresa. Ora è il momento più propizio per attuarla, facendo del bene con pochissimo.

Aprite la vostra pagina, dite che ci siete e perché ci siete, o fatelo dire a persone che hanno strumenti, mezzi e competenze per seguirvi. È così che ci si torna a muovere quando tutto è fermo: come diceva Rocky, un passo alla volta, un pugno alla volta, un round alla volta.

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